3 Comments

  1. La Libia fa parte ormai di un gioco più grande di loro (e di noi), da parte nostra credo la nostra visione-missione consista nel sostegno all’Eni e nel contrasto all’immigrazione, far parlare tra di loro i contendenti può anche essere utile se gli “sponsor” hanno un minimo di piano comune e si dispone di qualche bastone e carota da usare… purtroppo sulla Libia non c’è nemmeno una posizione europea condivisa, figurarsi… forse c’è anche la sensazione di aver sbagliato cavallo su cui puntare, anche se era quello della comunità internazionale. Sta di fatto che con tutte le milizie in giro, anche se si arriverà ad elezioni chi ne accetterà il risultato? Dovranno rivedere anche la forma di Stato, fare una sorta di federazione, oppure dividersi proprio? Spero che anche loro arrivino a ragionare…

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    1. In politica internazionale(e Militare)MAI si “”accetta”di -ritirarsi da un paese o peggio accettare spartizioni……”meglio”guerra,guerriglie,et similia……e’la “”LOGICA”…sembra cinismo ma

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      1. Comprendo… per cui lo scenario è abbastanza fosco, immaginare una soluzione win-win come si dice adesso, dove tutti siano contenti, è un pò difficile… oppure bisogna consolidare lo status quo con la divisione attuale immaginando un cuscinetto Onu (ma la Libia è un pò troppo grande per mettere cuscinetti) quando parlavo in effetti di bastone e carota intendevo che se non c’è un accordo internazione (che passi realisticamente sulla testa degli attuali contendenti e glielo si faccia poi ingoiare) fare le elezioni è un esercizio abbastanza sterile… il giorno dopo continuerebbero a spararsi addosso ed ognuno a non riconoscere l’altro.

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