Un italiano asso della regia aeronautica,durante il secondo conflitto mondiale.NON era pilota,e non pilotava,ma ha inanellato numerose vittorie in combattimenti aerei.Vi devo una breve premessa.Pietro Bonannini era sergente maggiore mitragliere imbarcato su aerei da ricognizione marittima.I ricognitori-quelli marittimi in particolare-erano i piu’esposti a rischi elevatissimi,con pochissimo riconoscimento del duro lavoro e poche speranze di sopravvivenza con alte probabilita’ di essere abbattuti.Ancora oggi,malgrado le tecnologie moderne,anche le grandi nazioni espongono i propri velivoli,(ed equipaggi),a rischi estremi.Durante la seconda guerra mondiale i ricognitori di tutti i contendenti erano bersagli facili alla caccia avversaria,essendo quasi tutti idrovolanti,lenti,armati in modo sommario,che “dovevano”avvicinarsi il piu’possibile alle navi che scoprivano,per poter inviare via segnali morse,ai propri comandi informazioni le piu’accurate possibili.Quando questo avveniva,dalle navi -almeno-veniva catapultato un aereo che partiva in caccia,quando non era presente una portaerei,che normalmente aveva qualche caccia in volo.In atlantico del nord i tedeschi avevano i condor 200,che avevano grandi autonomia ma volavano a quote altissime,ma con acque gelide chi finiva giu’nel giro di pochi minuti moriva,nel mediterraneo forse qualche minuto in piu’ma le probabilita’di sopravvivenza erano molto scarse,eppure tutti partivano e facevano il proprio “dovere”con coraggio e dedizione.Gli italiani avevano un aereo -base-per la ricognizione marittima,il CantZ506,idro,trimotore,velocita’maxcirca350kmh,buona autonomia(circa tremila km),per un mare chiuso piu’che sufficenti.Come armamento c’erano le classiche mitragliatrici Breda12,7.Il 25 ottobre1941,un ricognitore del 170moSq.Ric.martma.Cmt.ten,Montanari ,partito da Agusta,pattuglia il mare nello stretto di Sicilia.Incontrano 3hurricane(caccia inglesi),che immediatamente attaccano-una facile preda-ma il sergente mitragliere Bonnannini,becca quello che si fa piu’sotto…e lo fulmina! Gli altri due evidentemente stupiti,filano via.Il ricognitore rientra,facendo la classica battuta di ali,per sugnificare che ha una vittoria,grandi feste,complimenti,ma….tutti pensano ad un colpo di fortuna!Con un altro aereo,un altro equipaggio,sempre stesso squadrone,il 13 dicembre,incontrano 2spitfire,uno viene abbattuto dal nostro sergente mitragliere,che dimostra mira eccellente e nervi saldi,il 20 dicembre attaccato da tre spitfire,ne abbatte ancora un altro.Adesso nessuno parla di fortuna,e anche gli inglesi si fanno piu’cauti ad avvicinare i ricognitori italiani(nel timore di incocciare, QUEL,mitragliere).Il 15febbraio1942,a bordo di un fiatRS14,sul cielo di Malta,vengono attaccati da due Spitfire della CanadianAir force,in combattimento molto stretto con i caccia che attaccano in contemporanea ne colpisce uno che viene in collisione con l’altro,due abbattuti.Il 5Novembre,su Capo Bon(Tunisia)scontro con due Blenheim(bimotori)uno abbattuto.Il 6 gennaio 1942,Baleari,il sergente maggiore Pietro Bonannini,viene ferito gravemente alla gamba destra,essendosi esposto fuori dall’aereo sparando con la mitragliatrice imbracciata,essendo saltato il binario cui era aggangiata.Abbattuto un altro Blenheim.Le decorazioni :Tre medaglie ArgentoVM,Due medaglie di Bronzo,Due Croci di guerra.-Medaglia OroVM,commutata (su sua richiesta)in promozione Aiutante di Battaglia-massimo grado cui poteva assurgere un Sottoufficiale.E’morto nel settembre 1961,in un incidente aereo!.
Chi lo aveva a bordo si sarà sentito un pochino più sicuro… ma chissà a cosa saranno stati dovuti i suoi successi, certamente capacità individuali altissime, un senso della distanza e della velocità non comuni, magari riusciva ad “anticipare” i movimenti dell’avversario? Tanto coraggio sicuramente. Certo che è’ un’ironia del destino morire in un incidente aereo dopo aver sfidato la morte in tante occasioni…
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Aggiunga anche la supponenza degli avversari,quando avevano a che fare con “noi”ci prendevano sovente sottogamba.Riguardo la morte di Bonannini,la mia modesta esperienza,mi insegna che la vita e’spesso beffarda!!
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Proprio vero…
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