Gaudo e Matapan

A partire dalla sera del 27 marzo 1941 al 29 si sono svolti gli episodi tragici degli scontri tra la Regia Marina italiana e la Marina Inglese supportata dalla marina australiana. La conclusione fu una sconfitta disastrosa per le perdite subite dagli italiani sia tatticamente che strategicamente. In queste brevi note,senza il perenne giustificamismo piagnone, della mancanza del radar,della “sfortuna”,del nemico che vince perché “superiore di numero “e cospirativo.Gaudo è un isolotto greco (non dimenticate che noi italiani avevamo basi aeree e navali nel Dodecaneso da decenni ), l’isolotto è sulla rotta da Alessandria per i convogli britannici di logistica e armi e soldati in aiuto alla Grecia,che era stata-insulsamente-aggredita dall’Italia.Supermarina(Stato Maggiore della Marina Italiana),organizzo’una missione di attacco a questi convogli,concentrando in pratica “tutto “il nucleo superstite delle navi “sopravvissute”al disastro di Taranto. Una banale missione che poteva essere meglio e più economicamente condotta da una squadra di incrociatori veloci( e ne avevamo di buona qualità ),tipo la dannata(x noi )squadra K che era a Malta e ci ha provocato danni enormi! Aggiungo che per una volta,è inutile accusare Mussolini, che sulla vicenda si condusse con “pacata”amarezza,mentre una reazione più severa sarebbe stata necessaria. Gli italiani erano assolutamente impreparati al combattimento notturno,pensate che durante la navigazione,i cannoni erano in “chiglia”cioe’orientati linearmente con prua e poppa(per non interferire sulla velocità )e. ..Non carichi! !L ‘ammiraglio Iachino è stato molto “combattivo “in scritti,memoriali, difese da tavolino ma ignavo nel condurre la propria flotta,ben diversa la condotta di Cunningham(ammiraglio capo inglese),l ‘Italia perse 2331 marinai, e 1163 furono raccolti e fatti prigionieri,cavallerescamente comunicarono il punto nave agli italiani che inviarono la nave ospedale Gradisca(che giunse solo il 31 marzo),che raccolse147 marinai e 13 ufficiali. Gli inglesi “soffrirono “la perdita di TRE piloti -che erano riusciti a silurare la Littorio! ! Da quel momento la flotta da battaglia italiana rimase bloccata entro le acque nazionali mentre il peso principale della guerra sul mare fu per le unità sottili (con ottimi risultati ) e agli aerei -specie aerosluranti. ONORE ai nostri marinai sacrificati da comandi da “tavolo “tanto incapaci quanto presuntuosi.

2 Comments

  1. Anni fa lessi la cronaca su “Fucilate gli ammiragli” di Gianni Rocca, ero digiuno di fatti di guerra, ma non riuscivo a credere a quello che leggevo… scollegamento tra aviazione e marina, mancanza di copertura aerea, mancanza di addestramento al combattimento notturno… un paese che doveva alimentare la quarta sponda! E che si fa affondare la flotta in rada… pure così è andata, si fa fatica ancora oggi a crederci. Approfitto per farle gli auguri di Buona Pasqua!

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